Juba Town

      Questa è una rotonda emblematica per Juba, sormontata da un monumento storico: la pietra miliare che indica le distanze dalle capitali regionali, collocata dal regime coloniale nei primi anni della città. È dotata di una fotografia risalente al 1928, nella quale possiamo distinguere, nella parte posteriore, la Muderia (l’ufficio del governatore), ancora oggi usata dal governatore dello Stato di Jubek.

       

      Degli altri edifici costruiti qui nei primi anni di vita della città coloniale, l’Hotel Juba fu quasi completamente demolito nel 2010, nonostante il suo significato storico. Sul lato della strada che va verso nord, in direzione dell’aeroporto, si possono ancora distinguere le parole “Juba Hotel” scritte con lettere rovinate su un vecchio cartello. A suo modo leggendario, ma poco conosciuto, l’Hotel Juba ospitava i visitatori di passaggio attraverso la regione, tanto che persino la Regina Elisabetta potrebbe aver trascorso alcune notti qui durante la Seconda Guerra mondiale. Sono state conservate solo alcune parti dell’edificio, fra le quali un bungalow. Anni fa, nell’euforia creata dall’indipendenza del Sud Sudan, alcuni appariscenti manifesti annunciavano la costruzione di un nuovo complesso, il Juba Dream Hotel, nello stesso luogo. Nel tempo furono spazzati via dalla pioggia. Oggi la zona è incolta e sembra abbandonata.

       

      A sud della rotonda, una strada conduce al Juba Teaching Hospital, fondato negli anni Quaranta.

       

      Le autorità coloniali anglo-egiziane scelsero Juba come quartier generale regionale intorno al 1921 e svilupparono la città grazie alla collaborazione con mercanti stranieri, come greci, libanesi, siriani, ciprioti e arabi del Sudan settentrionale.

       

      Nota: il materiale fotografico d’archivio in bianco e nero mostra le vedute aeree di Juba e le operazioni di scarico di una barca nel 1928, oltre alla pietra miliare e alla rotonda di Muderia. Per gentile concessione della Durham University.

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