Hai Malakia

      L’area di Hai Malakia fu costruita dal governo coloniale anglo-egiziano negli anni Trenta per ospitare i lavoratori che erano venuti a costruire la città moderna. Questi manovali si erano inizialmente stabiliti in un posto chiamato Burseki (“spremete voi stessi” in lingua Bari), sulla terra dove si iniziò a costruire l’aeroporto nel 1925. Quando l’aeroporto fu completato, nel 1934, furono trasferiti nel distretto di Malakia.

       

      I primi abitanti di Malakia provenivano da varie comunità del sud e del nord del Sudan e svilupparono una cultura urbana unica a Juba, caratterizzata dalla tolleranza religiosa. Il nome del distretto lo collega a precedenti Malakyias in Sudan e nell’Africa orientale, dove i soldati-schiavi in pensione si insediarono dopo essere stati licenziati dall’esercito turco-egiziano nel XIX secolo.

       

      L’area era indicata dalle autorità coloniali anche come Quartieri dei Nativi. Infatti, Malakia ospitava la popolazione sudanese “nativa”, mentre nella parte più antica della città, a nord del torrente chiamato Khor Bou, rimasero funzionari coloniali e commercianti stranieri.

       

      L’area si espanse verso i dintorni negli anni Cinquanta. I residenti dovevano essere trasferiti in aree adiacenti a Malakia in seguito all’attuazione di nuovi standard di classificazione per le case e all’apertura di nuove strade. Così, Hai Kosti e Hai Malakal negli anni Cinquanta, poi Kator e Atlabara negli anni Sessanta, erano popolate da sfollati di Malakia che non potevano adeguare le loro case a questi nuovi standard.

       

      Fino a oggi, Hai Malakia ha mantenuto la propria cultura distintiva e una popolazione diversificata che include persone con discendenti del Sudan settentrionale, che sono nate e cresciute a Malakia e sono di fatto “native” del Sud Sudan.

       

      Note: To go further, you can read this article by Shuichiro Nakao : “A History from Below: Malakia in Juba, South Sudan c. 1927-1954”, published in 2013 in The Journal of Sophia Asian Studies. It’s accessible here.

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